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La Storia
I Villa di Stellone
I primi dati riguardanti un componente di questa famiglia risalgono all'ultimo quarto del secolo XIV e si riferiscono a Tomaso, padre di Franceschino, e a due suoi fratelli.
Tomaso è ripetutamente consigliere del Comune di Chieri e, quasi certamente, è la stessa persona che, nel 1373, risulta proprietario di una casana a Cambrai; l'attività di casanieri (o banchieri) in paesi europei è attestata anche da una successiva notizia che vede i Villa, qualche anno più tardi, subentrare agli Asinari, cacciati, nella conduzione delle banche di Lierre ed Herenthal.
Ma è Franceschino di Tomaso Vílla che risulta il vero artefice delle fortune della famiglia.
Dopo l'acquisto di Villastellone, Franceschino compra e ottiene l'investitura di Bardassano, Tondonito (1408) e Cordova, sulla collina torinese (1416). Viene riconosciuto nobile di antica prosapia dal Conte Amedeo di Savoia che annovera la sua famiglia fra le più illustri di Chieri; è consigliere di Ludovico di Savoia, Principe di Acaja, che gli manifesta la sua stima in diverse occasioni.
Che i Vílla avessero non oscure origini lo documentano le alleanze matrimoniali che i membri della sua famiglia, già al suo primo apparire nei documenti, contraggono con appartenenti alle più nobili famiglie chieresi ed astigiane: la troviamo infatti legata, nei secoli XIV e XV, da alleanze parentali con gli Asinari, i Mercadillo, i Mazzetti, gli Incisa, i Dodoli, i Pelletta, i Solaro, i Bensi; nei secoli successivi i legami si amplieranno alle più importanti famiglie nobili del Piemonte: Saluzzo, Piossasco, Tapparelli, Seyssel, Broglia, San Martino.
L'attività che prediligono i maschi della famiglia è senza dubbio il servizio militare; l'albero genealogico Villa evidenzia numerosi colonnelli e due generali, mentre molti altri componenti servono nell'esercito a vario titolo. Si contano inoltre giureconsulti (Ercole, di Claudio; sec. XVI), cavalieri di Malta, gentiluomini facenti parte del consiglio di membri della Casa Sovrana.
La famiglia non è particolarmente generosa con la Chiesa; le dà qualche monaca, qualche religioso e un Vescovo, Michele Víttorio, Vescovo di Ivrea (nato a Torino il 28 settembre 1685; nominato Vescovo il 17 aprile 1741; morto il 16 ottobre 1763).
Le fortune della famiglia, linea di Franceschino, si consolidano con i seguenti componenti:
Ercole Francesco di Ludovico, per il quale Villastellone viene eretta in comitato (30 marzo 1687);
Ercole Tomaso di Carlo Bernardino, che viene creato cavaliere del Supremo Ordine della S.S.Annunziata (4 dicembre 1763);
Maria Prospera Vittoria Felicita (moglie di Carlo Giuseppe, figlio del precedente), che viene investita di Bussoleno, Castel Borrello e Antignasco col titolo marchionale (8 gennaio 1788);
Vittorio Ferdinando Ercole, figlio del precedente, creato Senatore dell'Impero (11 dicembre 1809) e conte dell'Impero francese (9 marzo 1810);
Cesare, figlio del precedente, generale dell'armata francese, creato Barone dell'Impero francese (9 marzo 1810).
La famiglia Villa di Villastellone si estingue nel 1866 con la morte dell'ultimo marchese, Carlo, morto a Villastellone, senza figli, il 22 settembre 1866.
I Morra di Lavriano
Clara Maria Villa di Villastellone, sorella dell'ultimo marchese, Carlo (morto senza discendenza), sposa nel 1858 il conte Carlo Morra di Lavriano, capitano di cavalleria e poi di artiglieria; dal loro matrimonio discendono gli attuali proprietari del castello.Quella dei Morra è un'antica famiglia piemontese originaria di Pancalieri, i cui membri maschi intraprendono, quasi tutti, la carriera nell'esercito.Roberto, fratello di Carlo, consegue nell'esercito il grado più elevato che è quello di generale comandante di corpo d'armata; è inoltre aiutante di campo del Re, deputato, senatore, ambasciatore in Russia.
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Economia, Soria e Personaggi di Villastellone (133,3 KB)
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